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APCSM

IL DIPARTIMENTO LEGALE SUM 
ASPETTI OPERATIVI

La legge n. 46/22, dando attuazione ad una Sentenza della Corte Costituzionale (n.120/18), ha sancito un momento storico importante per i Militari, e per il nostro Paese, riconoscendo l’operatività delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra i Militari (APCSM).

Il legislatore ha delineato una serie di principi, che a me piace definire, di contemperamento tra quelli indiscutibili della trasparenza, democrazia e quelli della neutralità delle Forze armate (neutralità quale direttrice del rispetto dei doveri derivanti dal giuramento prestato).

Vorrei partire da questa premessa, non solo per condividere l’importante innovazione storica che segna il cambiamento epocale, portavoce di una manifestazione libera, volontaria e individuale della libertà sindacale riconosciuta anche a quella fetta di PA che ho sempre considerato una grande esclusa, ma per rappresentarvi, altresì, una struttura di Dipartimento Legale del SUM che partendo da questi principi offra non solo una tradizionale tutela legale, legata ai contenziosi giurisdizionali, ma si pone come obiettivo prioritario quello di fornire delle competenze, in quei settori d’interesse e particolarmente problematici per i militari, che siano di ausilio già nelle fasi primordiali delle vicende prospettate e quindi poter fornire un supporto ancor prima che si realizzi il contenzioso  (a volte veramente inutile e con esiti infausti).

Quello che vorrei evidenziare è che il SUM concepisce un modello di tutela legale che intervenga prima della nascita di un contenzioso, magari per evitarlo ovvero per ottenere quei riconoscimenti che possano essere un giusto compromesso tra il dovere di servizio (con tutte le problematiche inerenti la distribuzione dell’organico) e le esigenze interpersonali del dipendente Militare.

In breve, si vuole pensare a un sistema di tutela che supporti l’iscritto dall’inizio alla fine di qualsiasi procedura che potrebbe interessargli.

Perché il Dipartimento Legale Sum è arrivato a questa conclusione? 

Perché in quest’anno di lavoro, abbiamo avuto parecchi confronti con alcuni iscritti, destinatari di evasioni di provvedimenti assolutamente negativi. (la maggior parte di questi erano frutto di richieste formulate in modo errato, perché le stesse non erano aderenti ai dettati normativi ovvero perché si sono riscontrate delle discrasie nelle comunicazioni gerarchiche). 

Ora, sappiamo tutti che nel presentare qualsiasi richiesta, un militare deve seguire la linea gerarchica; è evidente che se indirizziamo le istanze saltando il nostro immediato superiore, queste saranno palesemente Per questo si è arrivati alla conclusione di concepire un dipartimento che supporti l’iscritto affinché le cose vengano fatte nel rispetto della legge e, permettetemi di dirlo, secondo i requisiti di legge.

Per essere un po’ concreti, possiamo riferire qualche esempio.

Il Dipartimento legale si è imbattuto in parecchi dinieghi dei trasferimenti richiesti ai sensi della legge 104/92. Si discute di fattispecie arrivate in ufficio, ovviamente, ad istanze già elaborate e presentate. Orbene, senza entrare nel dettaglio (perché ogni vicenda nella sua peculiarità è un caso a sé), sarebbe bene prima di formulare una richiesta di tal genere, concertare la presenza dei requisiti previsti dalla legge, senza i quali è normale che un qualsiasi datore di lavoro li rispedisce al mittente. Quando mi esprimo sui requisiti, voglio dire che bisogna valutare il caso concreto (se si parla di figli, di nonni, se non ci sono altri parenti che possono prendersi cura del familiare disabile…).

E’ in questa fase che deve iniziare l’intervento di una tutela legale (del Dipartimento del SUM). E’ opportuno, quindi, anticipare il momento della tutela ad una fase valutativa circa l’esistenza dei requisiti della legge 104, dell’applicabilità al caso proposto e dell’attenta ponderazione dei documenti da allegare ad una istanza e solo alla fine di questa previsione predisporre un’istanza da presentare seguendo le linee gerarchiche. 

Quindi no ad interventi tardivi (nel senso di fasi avanzate) dei professionisti, si all’esame delle fattispecie anche con la predisposizione di pareri, si al supporto durante la fase di contatto con l’amministrazione, si alla predisposizione delle istanze in modo dettagliato e preciso per una base solida per un’(eventuale) azione legale. Non è da escludere che durante la valutazione, con l’iscritto si possano concordare altre tipologie di azioni o formulare richieste per altri motivi o con altre motivazioni.

La stessa situazione si è riscontrata con alcune richieste di trasferimento ex art. 42 bis d.lgs 151/01.

Ad esempio in questo caso, si deve rendere edotto il militare che il trasferimento non riguarda la semplice provincia che si preferisce come destinazione, ma tutta la regione. Dinanzi a questa situazione, l’iscritto nella occasione che ci è stata portata all’attenzione – già molto carente nell’iter che aveva seguito nella procedura- non solo non ha potuto impugnare ma ha, altresì, dovuto rinunciare.

A questa situazione fattuale si aggiungerebbe anche una precisazione di diritto. Nel caso dei trasferimenti ex art. 42 bis, il militare vanta un interesse legittimo e, pertanto, il suo soddisfacimento è rimesso alla discrezionalità dell’amministrazione che può anche decidere negativamente.

Tale situazione dà una risposta a tutte quelle domande che ci sono state proposte circa il motivo per i trasferimenti 42 bis sono molto difficili da ottenere e quelli che, invece,  prevedono il trasferimento del militare nel posto più vicino in cui il coniuge è stato trasferito d’autorità sono quasi sempre evasi con esito positivo. In quest’ultimo caso il legislatore ha previsto tale posizione come “diritto soggettivo” e come tale eseguibile in maniera piena e immediata.

Sono tutte circostanze che se valutate con un certo anticipo e dettagliate in formulazioni aderenti alle linee normative, consentono una evasione ragionevolmente positiva. Detto questo, saremo lieti degli incontri professionali in essere, segnalando che gli iscritti potranno contattare direttamente il DL seguendo l’area contatti del sito istituzionale del SUM www.sindacatonicodeimilitari.it ovvero tramite i referenti territoriali.

Avv. Dalila Alati

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